All’Auditorium di Roma per il Family Concert della domenica dedicato ai bambini e alle famiglie, questa settimana, si potrà ascoltare la Sinfonia n. 2 di Schumann, suonata dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e diretta da Antonio Pappano.
Schumann Sinfonia n. 2
Schumann stesso dichiarò più di una volta che la sua Seconda aveva segnato la vittoria artistica di terribili sofferenze interiori (quelle che poi lo avrebbero abbattuto). Realmente nella musica noi sentiamo il combattimento psichico, l’impeto di una forza interiore e l’esultanza della vittoria, anche in qualche segno di esteriorità e di enfasi, di stile “beethoveniano” imposto all’esterno su sentimenti del tutto differenti dall’eroismo. Perfino l’impianto tonale in do maggiore, simbolo di solidità e sicurezza, ci suona a momenti un vanto poeticamente ingenuo più che una necessità espressiva. Le qualità alte di questa musica non sono le sue architetture o la sua oratoria sonora, sono invece le originalità formali, perfino le genialissime incoerenze, che avvicinano questa che si proponeva di essere una Sinfonia classica, a un poema sinfonico romantico.
Nella costruzione i due Allegro, il primo tempo e l’ultimo, si corrispondono simmetricamente, nella libertà delle forme e nell’entusiasmo dello spirito: anzi, il principale dei temi, quello con cui la Sinfonia si inizia, compare anche nel Finale e lo conclude. In tutti e due i casi il regolare piano tematico è scomposto dal sopraggiungere di motivi e di schemi ritmici nuovi, secondo una dinamica non propriamente dialettica ma, si direbbe, di umori e di improvvisazione.
Lo Scherzo, un “perpetuum mobile”, è tutto percorso da un’energica agitazione come da una bufera di vento primaverile. Nei due Trio, separati dalla concitata ripresa del tema aereo, è ammirevole la capacità di distinguere con il ritmo, e con i colori due stati d’animo tra loro simili di serena letizia. Anche nella conclusione dello Scherzo riappare il tema di quinta ascendente.
L’Adagio espressivo in do minore è uno dei momenti più alti di tutta la Sinfonia e ci dona una di quelle melodie struggenti, che portiamo con noi a lungo dopo l’ascolto. È un canto a intervalli in alternanza larghi e brevissimi, ascendenti e discendenti, che instancabilmente ritorna con un respiro sempre più ampio e commosso, percorso da brividi di felicità.
Biglietti
Intero 12 Euro
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Botteghino Auditorium Parco della Musica
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