Cassepipe ed Eventeatro raccontano Hansel e Gretel, questo fine settimana al Teatro Ostia Lido, uno spettacolo per bambini dai 6 anni in su.
Cassepipe / Eventeatro
HANSEL & GRETEL
testo e regia Vincenzo Manna
con Federico Brugnone, Elisa Gallucci, Maria Grazia Laurini, Daniele Parisi
costumi e trucco Laura Rhi Sausi
oggetti di scena Vincenzo Manna e Eventeatro
suono e luci Cassepipe/Eventeatro
foto Simone Memè
grafica e disegni Alessandra Franciosini
video Mario Raoli
organizzazione e distribuzione Daniele Muratore
produzione Florian-Teatro Stabile di Innovazione
Premio Scenario Infanzia 2010
Miglior Spettacolo – Festival Internazionale dei Mondi 2012Hansel e Gretel è una delle fiabe più raccontate di tutti i tempi. Chi non ha mai sentito parlare della casa di marzapane? Chi non sa dell’espediente delle molliche lasciate cadere a terra per ritrovare la strada di casa? Ma è anche una di quelle fiabe che non ci stanchiamo mai di ascoltare, una di quelle storie che trovano sempre qualche elemento di contatto con la realtà presente e con la vita del lettore/spettatore di ogni epoca. Chi non si è mai perso? Il perdersi, l’improvvisa solitudine, il sentirsi abbandonato sono sentimenti che tutti noi proviamo quotidianamente, adulti e bambini. E chi di noi, nelle difficoltà più dolorose, non avrebbe voluto ritornare a casa, al sicuro, seguendo delle molliche di pane lasciate preventivamente per terra? Ma la vita, si sa, come la storia di Hansel e Gretel, non è mai così semplice. Quando pensiamo di aver trovato la soluzione, di essercela cavata, ecco l’imprevisto: le molliche non ci sono più, siamo soli, persi nel bosco. E nessuno viene a salvarci. La fame ci aggredisce. Stiamo per cedere allo sconforto ma, alla fine, andiamo avanti, non demordiamo, ostinati a sopravvivere. E allora iniziamo a vagare senza meta, in posti così spaventosi come mai avremmo immaginato, sempre più stanchi e vicini al cedimento ma con la consolazione, se siamo fortunati, di avere qualcuno vicino, una sorella o un fratello, che condivide le nostre paure e le nostre sofferenze. Il più animale istinto di conservazione e la fame sono i motori che fanno camminare Hansel e Gretel sempre più nel fitto del bosco. Ma che fame è la loro? Sicuramente fame vera e propria, fisica, di cibo. Ma, volendo fare un piccolo salto, possiamo dire che la loro è, forse soprattutto, fame di “vita”, anche nel senso di relazioni umane, sentimenti, affetto. Questo è, secondo noi, il punto chiave della fiaba. L’abbandono di cui sono vittime Hansel e Gretel, dovuto alla povertà, è un gesto estremo ed assolutamente esemplare. A noi non interessa fare della matrigna l’unica colpevole, il capro espiatorio. L’abbandono di cui sono vittime Hansel e Gretel nasce dall’inevitabilità, dalla necessità di due genitori che, alle prese con le difficoltà della vita, rinunciano al proprio ruolo di padre e madre perché non possono fare altrimenti. La rinuncia alla famiglia che racconta la fiaba di Hansel e Gretel, è così tremendamente attuale che sarebbe un errore gravissimo non porre l’accento su questo aspetto. E nessuno viene in aiuto di Hansel e Gretel, del padre e della madre, nessun re, nessun dio, sono soli, genitori e figli, ognuno alle prese con le difficoltà della propria vita, proprio come gli spettatori/lettori di oggi. E la strega/cannibale? La strega è la personificazione del male, dell’ombra che è in ognuno di noi. È, per certi versi, l’umano “andato definitivamente a male”. Anche lei ha fame, ma la sua fame è arrivata a livelli parossistici, ha perso ogni connotato naturale e sentimentale: a lei non importa più cosa o chi mangia, la strega è diventata l’atto stesso del mangiare. Con la sua casa di marzapane, la sua illusione colorata di soddisfazione immediata di ogni bisogno, di cibo facile e delizioso, illude e stordisce Hansel e Gretel, mistificando la realtà solo per uccidere e fagocitare. Quanta similitudine con gli aspetti più deleteri della società consumistica! Ma non tutto è perduto: Hansel e Gretel riescono a uccidere la strega e a scappare. Da soli, maschio e femmina, ognuno con i suoi pregi e i suoi difetti, riescono a sopravvivere. È la loro intelligenza che li salva, la loro astuzia, l’amore e la solidarietà reciproci. (senza dimenticare una buona dose di fortuna!). Come a dire: anche se siamo solo in due, anche se ci hanno abbandonati, anche se siamo storditi dalla fame tanto da sognare una casa di marzapane che non esiste, con un po’ di perspicacia e di fortuna ce la possiamo ancora fare. Non è ancora tutto perduto.
domenica 16 febbraio ore 18.00
lunedì 17 febbraio ore 9.40 e ore 11.15
al Teatro Lido di Ostia – Via delle Sirene, 22
Info: 065646962
Età consigliata: da 6 anni
Costo: intero 8 euro | ridotto 5 euro