Musei e tour virtuali sono stati il lascito prezioso della pandemia che ha sconvolto le nostre vite, pochi mesi fa. Diciamocelo: una pandemia nel XXI secolo non ce l’aspettavamo. Abbiamo stravolto le nostre abitudini per salvaguardare la salute comune e diversi aspetti delle nostre vite si sono digitalizzati e trasferiti su smartphone e pc. Molti Musei ed Istituzioni Culturali hanno bussato alle nostre porte digitali offrendo intrattenimento e formazione per i grandi e per i piccoli, invitandoci sui loro siti web e sui loro canali social e sperimentando interessanti nuove strategie di comunicazione.
Abbiamo dovuto resistere in casa due mesi: abbiamo imparato a fare la spesa on line, abbiamo lavorato in modalità smart, abbiamo fatto lezioni ed esami a distanza, videochiamate con la famiglia, palestra e feste di compleanno su Zoom. Abbiamo dato fondo al catalogo di Netflix. Ma a chi non manca un bel concerto, una serata al cinema, un viaggio o l’incredibile emozione di visitare una mostra, per esempio.
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Musei e tour virtuali: un contagio di bellezza
Tuttavia, al grido di: “Evitare ogni contagio, tranne quello della bellezza” (Gallerie degli Uffizi, Firenze), con l’intenzione di “portare Arte e Storia a casa degli italiani” (Musei Civici di Firenze) il mondo della cultura italiana (ma anche internazionale, eh!) ha finalmente prodotto contenuti fruibili ad ogni livello. L’elenco è esemplificativo e non esaustivo, perché la chiusura forzata ha accelerato i processi di digitalizzazione, ha potenziato i canali web e social ed affianco alle proposte già consolidate si è aperto un mondo di nuove sperimentazioni e possibilità. E’ molto interessante osservare come, nel momento in cui la presenza online era l’unico strumento utile a raggiungere il pubblico, le Istituzioni abbiano iniziato a ripensare i propri canali digitali non come alternativa alla visita, ma come supporto per il raggiungimento ed il coinvolgimento del pubblico, aumentandone consapevolezza ed aspettativa: dati de IlSole24Ore registrano una crescita del +7,2% per Instagram, +5,1% per Facebook, +2,8% per Twitter nel solo mese di Marzo.
Quali musei visitare comodamente da casa
C’è chi ha condiviso le proprie collezioni: i Musei Vaticani hanno proposto tour virtuali a 360° nelle proprie Sale e Gallerie http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/collezioni/musei/tour-virtuali-elenco.1.html così come le Scuderie del Quirinale per la mostra Raffaello 1520 – 1483 (attesissimo sold out per la ricorrenza dell’anno Raffaelliano, chiusa ad una settimana dall’apertura) https://www.scuderiequirinale.it/media/una-passeggiata-in-mostra hanno offerto Passeggiate in Mostra, ripercorrendo sala dopo sala la produzione del Divin Pittore
Il Museo Egizio di Torino ha proposto la web serie “Le passeggiate col Direttore” Christian Greco https://www.youtube.com/playlist?list=PLg2dFdDRRClGtp33i7xqUwFO82TEVnMz2; il Direttore del Museo Etrusco di Villa Giulia Valentino Nizzo si è cimentato in dirette interattive sulla pagina Facebook https://www.youtube.com/watch?v=YDaHbmjdWjA )
C’è stato chi ha elaborato un calendario editoriale con approfondimenti e rubriche settimanali, come le Gallerie Nazionali di Arte Antica https://www.facebook.com/BarberiniCorsini
Il MiBACT ha coinvolto il proprio pubblico in quiz sui social https://www.facebook.com/MiBACT/photos/a.190659273710/10158263102888711/?type=3&theater e lo ha chiamato a mettersi in gioco contribuendo ad alimentare la campagna con l’hashtag #artyouready https://www.instagram.com/explore/tags/artyouready/?hl=it
Il Pastificio Cerere ha aperto a visite virtuali i propri studi d’artista https://www.pastificiocerere.it/mostre-attivita/iorestoastudio/ e così, mentre tutti noi restavamo a casa, loro pubblicavano #iorestoastudio
Raiplay è corsa in aiuto della didattica, cosìcchè i ragazzi che non hanno potuto fare le loro gite scolastiche, hanno comunque avuto la possibilità di “visitare” i maggiori Musei italiani https://www.raiplay.it/programmi/museoitalia
Sul tema delle attività e della didattica per i ragazzi si potrebbe aprire un capitolo a parte: faremo solo alcuni esempi, citando il Planetario di Roma che ha ampliato e trasferito online il proprio calendario di iniziative “Il cielo dal Balcone” e “Astri in Comune” http://www.planetarioroma.it/it/mostra-evento/laculturaincasa-del-planetario; il Palazzo delle Esposizioni, in attesa della mostra “Tra Munari e Rodari” ha promosso il progetto di Latitudo Art Projects “Rodarionline. Letture della Sera” https://www.youtube.com/watch?v=HI9KwUd39MM&t=15s ; la Casina di Raffello ha indetto il concorso poetico-artistico “Il giardino nella mia stanza” http://www.casinadiraffaello.it/?p=858; il MAXXI ha spostato online tutta la sua (già ampia) offerta didattica con quiz e giochi per ragazzi https://www.maxxi.art/programmi-educativi/iorestoacasa-con-il-maxxi/
Musei digitalizzati: il futuro possibile dell’arte
Passata la fase emergenziale, i musei riapriranno a poco a poco, con ingressi contingentati e misure di sicurezza. Noi continueremo a premiare queste iniziative visitando le Gallerie dal salotto di casa, in attesa di poterci tornare fisicamente? Cosa dobbiamo aspettarci da questa relazione online? Che fine farà questa “socializzazione” della cultura? Continueremo a trovare quiz, aggiornamenti ed approfondimenti sul nostro feed oppure i musei chiuderanno di nuovo le porte ritirandosi nel loro mondo magico e fuori dal tempo, ma a tratti soporifero e stantio?