“LA VERITA’ SU BABBO NATALE”

L’arrivo del Natale è ormai prossimo e la maggior parte dei genitori con figli più o meno piccoli si trovano in difficoltà rispetto alle risposte da dare alle mille curiosità dei bambini sulla misteriosa figura di Babbo Natale.

Cosa è “giusto” raccontare ai propri figli?

A mio avviso, come in altre circostanze, non esiste un giusto o uno sbagliato e nella fattispecie è necessario andare oltre la figura di Babbo Natale per comprendere tutto ciò che c’è dietro l’immaginario di un bambino.

Babbo Natale è, nella loro fantasia, un vecchietto buono e generoso che porta doni a tutti i bambini del mondo senza discriminazioni e differenze. E questo, per una crescita sana e positiva, è un
valore molto importante da trasmettere ai nostri figli.

In una vita così frenetica e frettolosa credere all’esistenza di Babbo Natale significa pure imparare ad aspettare, ad avere pazienza per un qualcosa di magico e bello che sta per arrivare.
Ed arriverà prima o poi lo scontro con la verità e questo generalmente accade più o meno intorno ai 7-8 anni, fase in cui il pensiero razionale prevale su quello magico, infatti anche i loro giochi
cominciano a subire delle evoluzioni, si passa dai giochi di finzione a quelli più logici e razionali.

Ognuno di noi conosce la sensibilità dei propri figli. Se ponendoci sempre più spesso delle domande circa l’esistenza di Babbo Natale capiamo che cominciano ad avere dei forti dubbi e sono piuttosto scettici, è il caso di avvicinarli alla verità poichè in quel caso da noi cercano una conferma mentre se non fanno domande particolari è giusto rispettare i loro tempi e lasciarli ancora immersi nel mondo magico del Natale. Ci sarà tutto il tempo per scoprire in seguito la verità.

Un errore comune a molti genitori è quello di utilizzare, in questo periodo dell’anno, Babbo Natale come strumento per minacciare e punire i bambini nei momenti in cui non si comportano bene.
Un comportamento del genere non è affatto corretto poiché confonde e disorienta i bambini che, specie se piccoli, possono cominciare a sviluppare timori e paure rispetto a questa figura che per antonomasia è invece buona e generosa.

Perché “mettere in mezzo” un vecchietto dolce e buono nelle nostre conflittualità con i nostri bambini?
E’ davvero un comportamento inopportuno e inadeguato che oltre tutto avrà un effetto effimero e palliativo. La buona condotta non ha nulla a che fare con l’arrivo o meno di Babbo Natale.
Nel confronto con i nostri figli non dimentichiamoci mai di essere stati bambini anche noi!

Dott.ssa Marta Falaguasta Psicologa – Psicoterapeuta
Sito web
Albo degli Psicologi del Lazio n. 10691
Viale Parioli, 160
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tel. 0645472364

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