Il valore del gioco per il bambino

Giochi con me? Chi può dire di non aver mai pronunciato questa frase da bambino?
Nessuno con molta probabilità.

E questo perché il gioco è un’esperienza di cui non possiamo fare a meno come non possiamo fare a meno di respirare, attraverso il gioco si apprendono tante cose divertendosi.

Quando si è bambini si sente tanto la necessità di giocare perché questo corrisponde a sentirsi liberi, a dare voce alla spontaneità alla parte più vera di noi che è forse l’unica che ci differenzia davvero gli uni dagli altri, i nostri istinti sono diversi e soprattutto nel gioco libero non si è soggetti a repressioni date dalle regole sociali.

Si comincia a giocare fin da subito con il capezzolo della propria madre che diventa da subito fonte di rassicurazione ma anche di divertimento, il bambino trae soddisfazione nel ritenerlo qualcosa di suo, lo studia, lo accarezza, lo trastulla è il suo primo vero gioco che lo appaga e lo rende felice. Il bambino si renderà conto ben presto che può agire sul flusso del latte, comincerà a tirare e fermarsi con aria compiaciuta per saperlo fare. E ancora, quando le mamme fanno il solletico sulla pancia del loro bambino mentre gli fanno il bagnetto o scherzano con lui, spesso inconsapevolmente, lo stanno introducendo ai rudimenti del gioco.

Il gioco è parte della nostra esistenza.
Il gioco nel tempo cambia connotazione e diventa via via più strutturato e più consapevole ma mantiene sempre in sé la sensazione di svago e benessere.

Per i bambini all’inizio tutto è un gioco, per loro non c’è nessuna differenza tra il gioco e quello che invece un adulto considera un lavoro, solo più tardi con lo sviluppo delle abilità cognitive il bambino è in grado di vedere il legame tra causa ed effetto.
Il gioco stimola la memoria, l’attenzione, la concentrazione e la capacità di confronto.
Grazie all’attività ludica un bambino impara a comprendere come funzionano le cose, cosa si può fare o non si può fare con determinati oggetti e si rende pian piano conto dell’esistenza di regole di comportamento che vanno necessariamente rispettate.
I bambini vengono al mondo con la voglia di giocare sono come già predisposti per questo, una carenza di attività ludica quindi può denunciare carenze a livello cognitivo.
Ma se è vero che nasciamo con la voglia di giocare è anche vero che abbiamo bisogno che qualcuno ci fortifichi questa competenza.

Che ruolo hanno quindi mamma e papà nello sviluppo dell’attività ludica del proprio bambino?
Ne hanno uno fondamentale: sono le istruzioni!

Giocare è un’occasione unica per conoscere la natura di nostro figlio e rafforzare il legame e la complicità con lui.
E allora come si gioca? Per prima cosa qualsiasi attività – apparecchiare la tavola, riordinare la stanza o altro – dovrebbe essere proposta sotto forma di gioco in modo da accrescere l’interesse ed aumentare la motivazione.
Il gioco acquisisce un valore affettivo sempre diverso a mano a mano che il bambino cresce e la vicinanza e partecipazione del genitore in queste varie fasi diventa fonte di fiducia e rassicurazione per il bambino.

Via via che i giochi diventano più strutturati con la presenza di regole sempre maggiori continuiamo ad esserci nella relazione con loro dando voce alle loro emozioni fungendoci catalizzatori delle stesse, di fronte ad un loro disappunto rispetto ad una regola non capita o non accettata per esempio cerchiamo di entrare in empatia con loro piuttosto che inquietarci a nostra volta, come spesso ci capita perché a noi adulti quella regola o altro sembra ovviamente scontata.

I bambini hanno fiducia nelle “nostre istruzioni”, si affidano a noi perché sono felici di stare con noi in particolare quando si gioca e allora cerchiamo di tornare bambini almeno nell’attività ludica con loro portando ovviamente la nostra esperienza di adulti.
Questi bellissimi momenti rimarranno impressi per sempre sia nei nostri ricordi che in quelli dei nostri figli.

La Dott.ssa Marta Falaguasta è a disposizione per rispondere a domande e dare consigli, clicca qui per accedere al modulo di contatto.

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