“I tre briganti” di Tomi Ungerer di nuovo in libreria

Alcuni giorni fa ho scoperto la nuova ristampa di un piccolo classico della letteratura per l’infanzia che ha conquistato generazioni di lettori: “I tre briganti” di Tomi Ungerer, pubblicato per la prima volta nel 1963. L’editore a cui va il nostro grazie per l’operazione di recupero è Nord-Sud Edizioni, marchio della Adriano Salani Editore.
Il formato dell’albo è quello classico dei picture books, grande, verticale, con ampio spazio lasciato alle illustrazioni e il breve testo collocato in ambiti precisi ben separati dalle immagini.
Ma di cosa parla questa storia notturna scritta e illustrata da un autore di fama mondiale, capace di spaziare con eguale maestria dai racconti per i più piccoli all’illustrazione erotica?
La trama, che racchiude in sé figure ed elementi tipici della fiaba, inizia così:

C’erano una volta tre feroci briganti,
vestiti di larghi mantelli neri e alti cappelli neri.

1-I-tre-briganti-copertina

Siamo in un luogo non precisato, dove si aggirano tre loschi figuri dalle identità celate. Le prime righe di testo, e soprattutto la rappresentazione cupa e misteriosa che ne fa l’illustratore, ci calano immediatamente in un contesto pauroso e minaccioso.
Ma già nelle pagine seguenti, quando vediamo le armi che adoperano i briganti per derubare e terrorizzare i malcapitati viaggiatori, notiamo dei dettagli che alleggeriscono la tensione: un fucile a tromba? un soffietto caricato con il pepe?

3-I-tre-briganti-armi

I tre malfattori agivano di notte assalendo le carrozze e impossessandosi di tesori e preziosi che poi nascondevano nella loro squallida dimora in cima a una montagna.
Con poche figure scarne e colori dai netti contrasti – il nero preponderante, l’azzurro fosco del cielo, il rosso dell’ascia, il giallo della grande luna accesa – l’autore riesce a calamitare la nostra attenzione e a trasportarci in quel luogo lontano e inquietante.

2-I-tre-briganti-interno

4-I-tre-briganti-carrozza

Finché non avviene la svolta narrativa. A metà del libro subentra una bimba di nome Tiffany che muta il corso della storia. Piccola, orfana, triste, Tiffany non è spaventata dai tre briganti, anzi. E’ contenta di averli incontrati. I tre l’avvolgono in una coperta calda, le offrono un letto morbido per riposare, la stanno ad ascoltare e seguono i suoi saggi consigli.
Grazie a Tiffany, i briganti si scoprono diversi, gentili, umani, generosi. Scoprono di amare i bambini e di voler aiutare quelli che sono in difficoltà. Così decidono di cambiare la loro vita e quella di tanti altri piccoli sfortunati.

5-I-tre-briganti-Tiffany

Non sono un’amante del lieto fine a tutti i costi, né della bontà che trionfa sempre nei libri destinati all’infanzia. Non è questo che mi fa apprezzare “I tre briganti”, anche perché, a ben vedere, i soldi rubati dai ladroni non vengono restituiti ai legittimi proprietari e il ravvedimento dei tre non è mai esplicitato.
Ciò che più apprezzo nella letteratura destinata ai giovani è il saper cogliere il punto di vista del bambino, il racconto che fa appello a un’infanzia curiosa, ribelle, fantasiosa, libera. Ed è questo spirito che amo e ritrovo ne “I tre briganti”: la purezza d’animo di Tiffany che non ha pregiudizi nei confronti dei cattivi, la sua risolutezza, la vivace schiettezza e l’apertura con cui li accoglie. Una piccolina coraggiosa riesce a scuotere tre omaccioni e a modificare il corso della loro esistenza. Io ci credo. E anche i bambini che ascoltano o leggono questa storia lo sanno che è possibile.

Nel 2007 “I tre briganti” è diventato anche un film di animazione, arrivato in Italia l’anno successivo. Qui trovate il trailer (http://www.mymovies.it/trailer/?id=56706)

I tre briganti
Tomi Ungerer, traduzione di Luigina Battistutta
Nord-Sud Edizioni, 2015
Età consigliata: dai 3 anni

Francesca Tamberlani
Fondatrice e autrice del sito www.milkbook.it

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